C’era una volta un Uomo che viveva da solo e che un giorno, pensando fra sé e sé, decise:
- Basta, mi trasferisco, andrò a vivere in un altro luogo.
E presto fatto si mise in viaggio, camminando a lungo, senza mai sostare, trasportando con sé le poche cose di cui avrebbe avuto bisogno nella sua nuova vita.
Quando finalmente raggiunse un villaggio che gli sembrò adatto e sufficientemente accogliente per stabilirvisi, cercò subito qualcuno degli abitanti e si fermò a discutere con loro chiedendo informazioni sulla gente, sui costumi e sugli usi di quel luogo.
Infine, incuriosito da ciò che vedeva e che ascoltava, disse ad alcuni che si fermarono a parlare con lui:
- Amici, gente di questa terra, sono qui per vivere con voi. Giacché vivo da solo, mi sono messo in cammino giorni fa, e ora che sono giunto fino a qui, vorrei fermarmi e vivere fra di voi. Sono solo, non ho famiglia e sto cercando un luogo in cui cominciare questo nuovo tratto della mia vita.
E quelli gentilmente gli risposero:
- Che tu sia il benvenuto, se questo è ciò che desideri. Puoi fermarti a vivere con noi, c’è abbastanza spazio e sarai ben accetto da tutta la comunità; potrai avere una terra in cui costruire la tua casa e che potrai coltivare per procurarti di che vivere.
- Perfetto - rispose l’uomo - vi chiederei allora di condurmi al cimitero del villaggio per avere un’idea della vostra storia e delle persone che vivono e che hanno vissuto qui. Vorrei staccare alcuni rami delle piante che proteggono le vostre tombe e usarli come base per la mia futura casa.
Gli abitanti del villaggio condussero lo Straniero al cimitero e quello, quando arrivarono, cominciò a domandare agli uni e agli altri:
- Di chi è quella tomba?
- Quella è della nostra antenata.
- E quella, quella di chi è?
- Quella è di nostro zio.
- E quell’altra allora, di chi è?
- Ah, li è sepolta nostra madre.
- E quella là un po’ in disparte che sembra addirittura abbandonata? Quella di chi è?
- È la tomba di un tale nessuno, che arrivò un giorno al villaggio per vivere con noi. Quando fu tanto vecchio da morire, lo seppellimmo lì, e li continua a stare - risposero gli abitanti senza prestare troppa attenzione alla domanda.
- Bene, vi ringrazio delle vostre spiegazioni, ora credo che possiamo ritornare al villaggio.
E mentre ritornava con gli altri verso il villaggio, l’uomo, sentendo la voce che gli veniva dal cuore, pensò:
- Se mi fermo qui per vivere con queste persone, in caso di bisogno nessuno di loro sarà disposto ad aiutarmi e, nel caso in cui la vita sia con me severa, costoro non mi saranno vicini in nessuna maniera. Meglio riprendere il cammino e cercare un altro luogo in cui fermarmi.
Così riflettendo fra sé e sé, ritornò al villaggio, si accomiatò da tutti ringraziando per l’accoglienza, e si rimise in viaggio.
Camminò e camminò, percorrendo molti chilometri, riposandosi in rifugi che incontrava lungo il percorso e procurandosi il cibo via via che attraversava piccoli villaggi e gruppi di famiglie organizzate tra di loro. Ma un giorno giunse a un villaggio che gli pareva perfetto per stabilirvisi e incominciare una nuova vita.
Gli abitanti, sorpresi e incuriositi dall’arrivo di uno straniero, gli si fecero incontro e quando si fermarono a pochi metri da lui, l’uomo cominciò a parlare:
- Amici, sono giunto fin qui perché vorrei vivere con voi. Sono da solo e non ho famiglia e sono da giorni alla ricerca di un luogo in cui stabilirmi.
Gli abitanti lo accettarono con piacere:
- Ottimo, che tu sia il benvenuto nella nostra comunità. Potrai fermarti per tutto il tempo che vorrai.
Udendo quelle parole di benvenuto, lo Straniero si sentì tanto bene e abbastanza in confidenza da chiedere:
- Vi ringrazio. Per quel che mi riguarda, mi piacerebbe che qualcuno fra voi mi portasse a conoscere il vostro cimitero.
E quegli altri:
- Ottimo, nessun problema, andiamo!
Partirono dunque tutti insieme, dirigendosi verso il cimitero del villaggio. Quando arrivarono, l‘uomo cominciò a domandare:
- Le tombe che si trovano qui, sono tutte dei vostri familiari o esistono, forse, altre persone sepolte qui che erano di altri paesi e di altri luoghi, giunte fin da voi per le ragioni più varie ma che alla fine costruirono qui la loro vita?
Gli abitanti così gli risposero:
- Guarda, quella è la tomba di nostra nonna, quella lì è del nostro zio più anziano, quella di nostra sorella e questa di nostra madre...
- E là, esattamente un poco più in là di quella di vostra madre? Di chi è quella tomba?
- Là è sepolto un amico che giunse al villaggio molto tempo fa per vivere con noi, non aveva famiglia, così quando è morto, lo abbiamo seppellito qui, vicino, accanto alle nostre tombe.
L’uomo, decisamente soddisfatto per quella risposta, terminando la conversazione disse:
- Bene, vi ringrazio, ora credo che possiamo ritornare al villaggio.
Quando arrivarono al villaggio, l’uomo cominciò a riflettere su quella voce del cuore che gli diceva:
- Queste persone sono di buon cuore; se mi fermo qui, un giorno in cui potrò aver bisogno di appoggio loro mi aiuteranno e nelle difficoltà non mi lasceranno da solo. Quando un giorno verrà la mia sorte e morirò, so che almeno loro mi seppelliranno in un posto appropriato e protetto.
L’uomo decise di fermarsi e cominciò a costruire la sua dimora.
Il fatto che lo Straniero chieda di prendere alcuni rami delle piante del cimitero per farne la base della sua casa è una dimostrazione della sua volontà dì integrarsi nella comunità; integrazione che necessariamente passa attraverso la richiesta della benedizione degli antenati. |